Reddito di Cittadinanza: i benefici per le aziende

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E’ partita mercoledì anche nella nostra città la presentazione delle domande per godere del Reddito di Cittadinanza.

I cittadini possono recarsi alle poste, ai patronati o direttamente online sul sito www.redditodicittadinazna.gov.it per formulare l’istanza. I requisiti necessari per godere del beneficio sono la residenza in Italia da almeno 10 anni, gli ultimi due dei quali in via consecutiva, e l’essere cittadino italiano o europeo oppure soggiornante di lungo periodo ce.

Fra i valori patrimoniali merita ricordare che il reddito di cittadinanza spetta solo se il soggetto si trova nelle seguenti condizioni: Isee inferiore a 9360 euro; parco immobiliare diverso dalla prima casa non superiore a 30 mila euro;  beni finanziari, vale a dire conto corrente, non superiore a 6 mila euro (elevabile in proporzione al numero dei componenti del nucleo e alle eventuali disabilità presenti).

Ci sono poi altri parametri, meno pubblicizzati, la cui insussistenza è  indispensabile per avere diritto al reddito di cittadinanza. Ci riferiamo in particolare alla circostanza che nessun componente del nucleo familiare deve aver immatricolato, nei 6 mesi precedenti la richiesta, degli autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o dei motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc,immatricolati per la prima volta nei due anni precedenti.

Quel che però non tutti sanno e che invece più potrebbe interessare le aziende del nostro territorio sono delle misure che potremmo definire corollarie al provvedimento principale.

Innanzitutto bisogna chiarire che il reddito di cittadinanza è assolutamente compatibile con la Naspi, ma non spetta ai lavoratori che hanno presentato dimissioni volontarie nei 12 mesi precedenti la richiesta (fatti salvi i casi di dimissioni per giusta gausa).

Benefici sono poi previsti per le aziende che intendono assumere dei percettori di reddito di cittadinanza.

L’azienda che assume a tempo pieno e indeterminato un soggetto che percepisce il rdc ha diritto a un esonero contributivo pari ad un massimo di 780 euro mensili per un numero di mesi pari alla differenza fra 18 mesi e il periodo già goduto di reddito di cittadinanza

Le agenzie formative accreditate possono inoltre decidere di avviare dei percorsi formativi e di riqualificazione personale per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Se le attività intraprese portano ad un’assunzione a tempo pieno e indeterminato l’esonero contributivo per il datore di lavoro è pari alla metà dell’importo mensile del Reddito di Cittadinanza fino ad un massimo di 390 euro mensili, per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e quello già goduto dal beneficiario. La restante metà dell’importo mensile del Reddito di Cittadinanza percepito dal lavoratore è riconosciuta all’ente formativo accreditato, sotto forma di sgravio contributivo, sempre per un massimo di 390 euro mensili.

Sia nel primo che nel secondo caso, l’agevolazione è riconosciuta solo se l’assunzione realizza un incremento occupazione netto del numero di dipendenti.

Il reddito di cittadinanza può essere riscattato anche direttamente dal percettore, nel limite di 6 mensilità e solo entro i primi 12 mesi di fruizione, per l’avvio di un’attività in forma autonoma.

Ovviamente gli sgravi per le aziende spettano a condizione che il soggetto sia effettivamente beneficiario del reddito di cittadinanza, ovverosia possa vantarne un diritto effettivo e in corso di validità.

Ricordiamo a tal proposito che il contribuente decade dal godimento del rdc quando rifiuta tutte e tre le offerte di lavoro congrue che gli vengono sottoposte nell’ambito del patto per il lavoro stipulato con il Centro per l’Impiego.

Vengono considerate congrue le offerte di lavoro coerenti con l’esperienza professionale del soggetto e distanti non più di 100 km dal luogo di residenza, elevati a 250 km nel caso di seconda offerta o qualora il godimento del rdc si sia protratto per più di 12 mesi.

Francesco Corrieri