L’agenzia delle Entrate ha stabilito che i servizi di istruzione per l’occupabilità di dipendenti a rischio, rientrano nel Welfare Aziendale. Pertanto, tali servizi vanno trattati secondo il principio della (non imponibilità).
L’agenzia delle Entrate, risponde ad interpello con nota n. 273, del 18 luglio 2019, chiarendo che, se un datore di lavoro offre tra i servizi di welfare aziendale iniziative di riqualificazione professionale per i propri dipendenti a maggior rischio di non impiegabilità e/o di fragilità sociale, tale percorso di formazione non concorre al formare il reddito imponibile per i beneficiari.
Nell’interpello, una società chiedeva il corretto trattamento fiscale da utilizzare nel caso in cui venisse messo a disposizione di determinati dipendenti non dirigenti un percorso di formazione, apprendimento e aggiornamento professionale (chiamato “Percorso occupabilità”) volto a migliorare la quantità e la qualità delle competenze, conoscenze e capacità, al fine di potenziarne l’occupabilità. Allo stesso gruppo di dipendenti veniva anche offerto un piano di welfare comprendete le spese di trasporto pubblico.
Posto ad esame il suddetto quesito, chiarita da parte dell’Agenzia che l’espressione “categorie di dipendenti” non va intesa soltanto con riferimento alle categorie previste nel codice civile (dirigenti, operai, ecc.), bensì a tutti i dipendenti di un certo tipo (ad esempio, tutti i dipendenti di un certo livello o di una certa qualifica, ovvero tutti gli operai del turno di notte ecc.), purché tali inquadramenti siano sufficienti ad impedire, in senso teorico, che siano concesse erogazioni ad personam in esenzione totale o parziale da imposte.
Pertanto, purché esistenti le suddette condizioni le erogazioni di welfare aziendale per detti servizi, non generano alcun reddito imponibile in capo ai dipendenti.
L’Agenzia ha inoltre precisato che l’esclusione dal reddito prevista per gli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o di somme erogate per l’acquisto di tali abbonamenti o a titolo di rimborso della relative spesa a carico del datore di lavoro si applica anche quando l’abbonamento sia destinato ad un familiare del dipendente a condizione che risulti fiscalmente a carico. (Per il testo integrale clicca qui)
N. C. Ufficio Stampa CONFLAVORO PMI Prato