Nel 2019 le sanzioni per mancata applicazione delle norme sulla sicurezza dei lavoratori sono aumentate vertiginosamente.
Conflavoro PMI Prato ricorda che, per l’anno corrente, sono aumentate anche fino al 20% le sanzioni relative alle violazioni delle vigenti normative in materia di lavoro e legislazione sociale. Inoltre, le maggiorazioni raddoppiano se nei tre anni precedenti il datore di lavoro risulta destinatario di sanzioni per violazioni amministrative o penali per i medesimi illeciti.
Di seguito tutti i nuovi importi.
Lavoro nero, sanzioni aumentate del 20%
In riferimento all’articolo 3 del Dl 12/2002 (convertito con modificazioni nella legge 73/2002) dal 1° gennaio scorso le sanzioni per ciascun lavoratore irregolare fino a 30 giorni di lavoro effettivo aumentano da un minimo di 1.800 euro a un massimo di 10.800 euro. In precedenza, la forbice andava da 1500 a 9.000 euro. Tra i 31 e i 60 giorni, la sanzione è compresa tra 3.600 e 21.600 euro (prima era tra 3.000 e 18.000 euro). Oltre i 60 giorni, invece, la sanzione va da 7.200 euro a 43.200 euro (prima era compresa tra 6.000 e 36.000 euro).
Resta poi valido il principio secondo il quale le sanzioni aumentano di un ulteriore 20% qualora le ispezioni riscontrino la presenza di lavoratori stranieri irregolari o di minori.
Multe più salate anche per la somministrazione illecita di lavoro
Sanzioni aumentate del 20% anche per le violazioni previste dall’articolo 18 del Dlgs 276/2003. Si tratta dell’esercizio non autorizzato dell’attività di somministrazione, multato con 60 euro per ogni lavoratore occupato e per ogni giornata lavorativa.
Per quanto concerne l’esercizio non autorizzato dell’attività di intermediazione e selezione di personale, scattano sanzioni differenti a seconda che sia riscontrato o meno il lucro. Nel primo caso la somma è compresa tra i 900 e i 4.500 euro. Nel secondo, invece, può variare tra i 300 e i 1.500 euro.
Orario settimanale e riposo fuori norma, fioccano anche qui le multe
Salgono le sanzioni, da 120 a 900 euro, anche in relazione al sistema previsto dai commi 3 e 4 dell’articolo 18-bis, Dlgs 66/2003 sulla durata massima dell’orario di lavoro settimanale (48 ore complessive, comprensive di eventuali straordinari) e il numero di riposi settimanali (intesi come media in un periodo di 14 giorni). Se poi la violazione riguarda più di 5 lavoratori oppure si è verificata in almeno tre periodi di riferimento, la multa si fa più salata e la forbice risulta compresa tra 480 e 1.800 euro.
Infine, se il numero dei lavoratori fuori norma riguarda più di 10 soggetti oppure l’infrazione si è verificata in almeno cinque episodi, ecco che il verbale può variare tra 1.200 e 6.000 euro. In questo ultimo caso non è nemmeno prevista la possibilità di un pagamento in misura ridotta.
Circa i riposi settimanali, anche qua l’importo della somma varia in base al numero di lavoratori coinvolti. Il mancato riposo giornaliero porta a una sanzione da 60 a 180 euro. In caso di più di 5 lavoratori o tre episodi, da 360 a 1.200 euro. Se i lavoratori sono più di 10 o gli episodi almeno cinque, la multa va da 1.080 a 1.800 euro senza poter beneficiare del pagamento ridotto.